martedì 13 marzo 2012

Colli di Parma DOC Malvasia frizzante 2010, Lamoretti

Il profumo della Malvasia non è scindibile in sfumature odorose dal mio naso, tantomeno cancellabile dalla mia mente, fa parte di me.
Ho provato più volte a trovare i profumi di questo vino, non ce la faccio.
Quando annuso, il mio cervello dice solo "Malvasia" e si ferma lì, non c’è più nulla da trovare.
E’ il profumo del vino bianco, quello delle colazioni e merende con pane e salame, quello di Felino, o più semplicemente quello artigianale fatto un pò ovunque in provincia.
Chiedete ad un parmigiano cosa vorrà mangiare prima di morire e vi risponderà “ un panino col salame ed un bicchiere di Malvasia”. Troverete qualcuno indeciso tra salame e spalla cotta, ma la Malvasia sarà un punto fermo.
Attorno a Parma le terre d’elezione per la Malvasia, quella aromatica di Candia, sono le colline attorno al castello di Torrechiara, vicino a Langhirano, e più precisamente nella frazione di Casatico.
Là dove non arrivano le nebbie che cullano il Culatello di Zibello, arriva il vento secco e temperato detto “il marino” che asciuga i prosciutti di Langhirano (dovrei dire Parma) e ne aiuta la maturazione.
I vini sono per tradizione frizzanti.
E pensare che perfino il sauvignon blanc, portato qui probabilmente da Maria Luigia, seconda moglie di Napoleone Bonaparte, è vinificato così. Solo recentemente si sta vinificando anche fermo, come del resto anche la Malvasia.
La famiglia Lamoretti vinifica qui da tre generazioni. Fù il Sig. Isidoro a fondare il consorzio dei Colli di Parma alla fine degli anni ’70.
Ora, alla guida dell’azienda, c’è il figlio Giovanni, tornato all’azienda di famiglia a tempo pieno da una decina di anni.
Parlando con Giovanni, cogli subito la passione per un territorio e la competenza per un lavoro che ha nel DNA.
Potrebbe parlare per ore, senza annoiarti, delle sue vigne e dei suoi vini, mentre si passeggia tra i filari o si visita la cantina.
E’ merito suo l’evoluzione aziendale da strettamente vinicola a promotrice del territorio.
Oggi, nei suoi vigneti, si può passeggiare a piedi o a cavallo, fermarsi a fare merenda all’ombra con la famiglia, degustando i prodotti tipici locali e godendo della splendida vista che si ha del castello coi vigneti sullo sfondo, ma anche fare corsi di vendemmia e potatura veramente molto interessanti, durante i quali si sperimenta sul campo e ci si diverte tantissimo.
Naturalmente vengono prodotti anche vini rossi, sia frizzanti che fermi, utilizzando le uve classiche della zona come barbera, croatina e lambrusco, ma anche cabernet sauvignon e merlot, nei classici tagli bordolesi e in caratteristico assemblaggio con barbera.
Ma di questi ultimi se ne riparlerà magari un’altra volta…
  
 


AZIENDA AGRICOLA LAMORETTI
Strada della Nave, 6 Loc. Casatico 43013 Langhirano (PR)



8 commenti:

  1. Bello e interessante, grazie dani. è vero, ci sono vini che non si descrivono, si bevono e basta.

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  2. Grazie Fabio, spero di aver reso l'idea.
    In questo caso non si tratta di sminuire il vino e il vitigno, anzi, ma è solo una mia concezione, un retaggio della mia storia e cultura. Tu lo dovresti capire benissimo, con tutto quello che ti può evocare un cibo o un vino della tua terra.

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  3. Alla malvasia di candia aromatica dovrebbero fare un monumento le province di Pr e Pc per la versatilità e qualità dei vini che se ne possono ottenere (provare anche "Sorriso di cielo " Az. agricola La tosa).
    Purtroppo ad oggi è ancora considerato un vitigno povero.

    Ciao

    Umberto

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  4. Qualche settimana fa, in una TV locale, hanno parlato proprio dei vini della zona e soprattutto di malvasia. I produttori presenti concordavano tutti nel fatto che la malvasia può rappresentare il cavallo di battaglia del territorio, visto che di lambrusco buono ne fanno anche in altre zone, e anche più buono.

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  5. Segnata.
    Malvasia for ever.
    tieniti pronto che vengo a trovarti, ma non voglio vedere duffy nei paraggi se no mi per traverso il vino ;))

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  6. Ti aspetto, porta anche Vittorio.
    Su Duffy non ti assicuro nulla, ultimamente quando sente parlare di lambrusco non ci vede più, sulla malvasia ha qualche perplessità in più.
    Si può fare un bel tour sui colli di Parma.
    Comincia a cercare la data.....

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    1. ciao Daniele, sento parlare di Malvasia e dei vini dei colli di Parma e mi si accende la curiosità... mi occupo della comunicazione del Consorzio di tutela dei vini dei colli Parma. Se vuoi, o volete, fare un giro da queste parti, le aziende da visitare non mancano. Tra l'altro proprio ieri abbiamo festeggiato con un convegno il trentennale della DOC 'Colli di Parma'. Su Facebook, visita il gruppo 'Consorzio vini 'colli di Parma'. il sito ufficiale è www.viniparma.it . attendo news prima di organizzare un brindisi. Manuela

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  7. Ciao Manuela, io sono parmigiano e la Malvasia ce l'ho nel sangue.
    Solitamente parlo solo dei vini che mi emozionano e questo di Lamoretti è uno di questi.
    Anche se conosco bene la zona, sicuramente alcune piccole aziende mi mancano, quindi potrebbe essere interessante uno scambio di idee.
    Non sono su Facebook quindi ti chiedo gentilmente di contattarmi tramite mail, oppure sul blog.
    La mia mail la trovi nel profilo, comunque è d.tincati@gmail.com.
    Grazie per la visita, avere qualcuno che legge e apprezza fa sempre molto piacere.
    Ciao.

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