domenica 22 aprile 2012

Alto Adige Brut Riserva Comitissa 2004, Lorenz Martini

            
Amo l’Alto Adige.
Dovrei dire Sudtirol, è così che si chiama.
E’ una sensazione a pelle, mi sento a casa, anche se non spiaccico una parola di tedesco.
Vado spesso in Sudtirol.
Una delle zone che preferisco, manco a dirlo, è la Weinstrasse; non tanto per il vino, che si trova comunque anche in altre zone, ma perché è perlopiù frequentata da stranieri.
Sembra assurdo, ma è la parte più a sud della provincia, e i tedeschi la frequentano per il caldo, il lago di Caldaro e per il fatto che possono parlare tedesco.
In effetti, quelli del posto non sono per nulla abituati a parlare italiano, e si sente, a differenza di chi abita zone turistiche frequentate da italiani.
Gli italiani, d’estate cercano il fresco in alta montagna.
Gli italiani, d’inverno cercano la neve in alta montagna.
Gli italiani concepiscono solo l’alta montagna.
Gli italiani conoscono poco o nulla i paesi di Appiano, Caldaro e Termeno.
Durante un breve soggiorno con base nel paese di Cornaiano, vicino ad Appiano, mi sono aggregato ad un giro per cantine organizzato dall’associazione turistica.
C’erano solo tedeschi.
Il classico giro con assaggi, praticamente solo di Schiava, con merenda tradizionale tirolese.
Ma c’era un fuori programma.
Entriamo in fila in un portone, apparentemente da garage, sotto una bella casetta bianca, come ce ne sono tante in paese.
La sorpresa è stata grande nel vedere migliaia di bottiglie da spumante accatastate una sull’altra.
Eravano entrati nella cantina di Lorenz Martini, in pratica la cantina di casa sua.
Ci accoglie la moglie. Ci fa accomodare, serve subito lo spumante e resto folgorato.
Perlage di gran classe, profumi fragranti, floreali di fiori primaverili come acacia e ginestra, miele di acacia, vaniglia, lieviti e crostamenti vari.
Una vera sorpresa.
Decido di tornare alla fine del giro col gruppo, per acquistare qualche bottiglia.
Da quel momento, quando torno in Sudtirol, una tappa a casa di Lorenz Martini è d’obbligo.
Questa bottiglia è frutto di acquisti successivi. Purtroppo era l’ultima.
I profumi si sono fatti più complessi, evoluti, aggiungendo note biscottate e speziate di cannella e zenzero. I toni minerali si sono fatti più marcati.
In bocca è cremoso, avvolgente, ancora fresco, con un sottofondo sapido.
Decisamente lungo.
E’ il frutto della passione incredibile di un grande enologo, che segue la produzione della cantina Niedermayr, di Cornaiano appunto, e si diletta a produrre lo spumante in casa.
E, forse, è proprio la piccola produzione, il segreto di questo gioiello effervescente dell’enologia Altoatesina.

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