lunedì 2 luglio 2012

Elba DOC, Elba Rosso 2007, Le Sughere

Ho imparato ad apprezzare i vini elbani nel corso degli anni.

I bianchi sono più “facili”, sempre molto sapidi, ma più immediati.
I rossi sono spesso molto sapidi, al limite del salato, e mi ci è voluto del tempo per capirli.
Forse, è anche dovuto al fatto che sono praticamente introvabili sul continente, a parte, sporadicamente, l’Aleatico passito.
Il flusso turistico estivo esaurisce la produzione annua nell’arco della stagione e contribuisce a mantenere i prezzi medio-alti rispetto ad altre zone d’Italia.
Tra i tanti, mi sono affezionato al Rosso delle Sughere, un bel Sangiovese con piccola aggiunta di Cabernet Sauvignon, che passa un bel po’ di tempo in botte piccola ma usata.
Il tappo, purtroppo, è di piccole dimensioni e rende azzardato l’affinamento lungo.
Questo vuol dire che ci tocca berlo, è un lavoro duro, ma qualcuno lo deve pur fare.
Il colore è rosso granato scarico, con una bella luce.
Il bouquet è intenso, inebriante.
Fiori secchi, rosa appassita, rosa canina, geranio.
Frutta rossa macerata e in confettura, si combina con note eteree, creando una combinazione di sottospirito.
Sbuffi polverosi di terra e ruggine sono ingentiliti da liquirizia e vaniglia.
Una leggera volatile solletica il naso, rinforzando i profumi.
In bocca è morbido, ma in buon equilibrio con freschezza e sapidità importanti.
I tannini sono in quantità, ma ben levigati e fusi nel corpo.
E’ intenso anche in bocca, con discreta persistenza, su ritorni fruttati e speziati.
Beva scorrevole ed invitante.
Un bel classico sangiovese toscano, che non sfigurerebbe in batteria con molti Chianti Classico.
Semplicità e piacevolezza, ma con spalle robuste.
La connotazione isolana è importante, però non risulta un vino marcato dal sole, bensì dal suolo ferroso elbano.

2 commenti:

  1. già, bel bicchiere, semplice ma non troppo.

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  2. Il riserva è più complesso, ma va fatto riposare a lungo in bottiglia.
    Questo è godibile già da subito, ed invita a stare sul bicchiere.
    Ciao.

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