lunedì 23 luglio 2012

Lambrusco Mantovano DOC 2010, Corte Pagliare Verieri



Bella scoperta a due passi da casa, grazie ad un' “intima” edizione di Vinix Live a Novellara.
Non sono un’amante del lambrusco ma, ultimamente, ne sto apprezzando le versioni rifermentate in bottiglia.
Questo mantovano viene da vigneti di pianura, che più bassa non si può.
Bel colore rubino scuro, con spuma violacea fine.
Un floreale soffuso, invitanti profumi di frutti di bosco, more soprattutto e una vinosità contenuta.
Nessun sentore "particolare" dovuto alla rifermentazione in bottiglia, bello pulito e preciso.
Ci si potrebbe trovare altro, ma è troppo invitante per restare in attesa col naso sul bicchiere.
Bocca fresca, solleticata dalla spuma, tannino ruvidino, occhio alla temperatura.
Con questo caldo è piacevole gustarlo fresco, ma troppo freddo risulta particolarmente duro, scaldandosi si ammorbidisce, ritrovando un non so che di equilibrio.
Bevuta scorrevole con discreta persistenza.
Un gran bel bere quotidiano.

2 commenti:

  1. Ciao Daniele, il lambrusco è un bel bere. Ha quell'anima pop un po anticonformista e contadina che mi strega. Nelle versioni più riuscite riserva non poche sorprese, e la bottiglia sfortunata non ti fa incazzare per i soldi lavandinati. Ecco, forse mi piacciono meno i super-lambrusco, magari metodo classico che arrivano a costare 14/16€ a scaffale: un lambrusco non può costare quei soldi li per me. Perde la sua ragion d'essere. IMHO, ovvio.
    Ciao!!!

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  2. Ciao Gabriele, sono perfettamente d'accordo.
    Ho poche esperienze di metodo classico, non particolarmente felici.
    I rifermentati tradizionali sono sempre affidabili.
    Ad alcuni possono non piacere, a causa di alcuni sentori che spesso si sviluppano.
    Io li trovo molto interessanti.
    In questo caso poi, il prezzo al produttore è veramente ottimo e il vino particolarmente piacevole.
    Ciao.

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